Sunday, April 24, 2016

Kawasaki ZR 750F by Sagari


Dietro a ogni special c'è sempre un uomo con la sua visione delle moto e Stefano ha immaginato cosi questa Kawasaki ZR750F.
Ma conosciamo meglio il suo creatore ... 




Stefano raccontaci chi sei ?

La Sagari Custom Motorcycles sono io, Stefano per gli amici “ il Ghiso “ Il mio stile è  la semplificazione delle linee e della meccanica di serie la voglia è quella di osare nella creatività, di usare moto e mentalità che nel nostro paese sono snobbate perché troppo banali o giudicate brutte, trovare soluzioni impossibili, ricercare materiali, riprogettare da pezzi già esistenti e valorizzarli, costruirli da nuovo sia a mano che con macchinari, da questo sono partito per fare la prima moto perché nulla è impossibile, la base di partenza è una Kawasaki ZR 750F, l’ho guardata e ho iniziato a elaborare linee curve per ammorbidirla, via si parte, il flessibile è in mano e taglia, smeriglia e rifinisce.




Parlaci di questa moto 

Partiamo, abbiamo usato l’avantreno completo di una mv agusta f4 e dato che ho deciso di tenere i cerchioni originali per una questione di morbidezza di curve si è ricavato dal pieno il perno ruota che funziona anche da centraggio con l’attacco a baionetta delle forcelle della marzocchi da 52, i dischi sono da 310 flottanti e ventilati fatti dalla tk dischi che ha costruito anche il posteriore, lo stile del manubrio si è cercato di mixare un anni 50 e un cafe racer con tutta la sua semplificazione, il canotto sterzo è stato reimbussolato e ribarenato per alloggiare il gigantesco avantreno, sul telaio sono intervenuto nella parte terminale dopo la culla per ricostruire la seduta al quanto particolare che di solito si trova su moto custom e snellita per poi finire con una piccola striscia che va a tenere una piccola sacca porta documenti e attrezzi facendo da struttura su un bombolotto sottostante che tiene le centraline.






Il mono ammortizzatore posteriore arriva da un ninja per rendere più performante il posteriore, l’alloggiamento su telaio è stato modificato, le pedane sono state ridisegnate quelle già esistenti della moto e fatte a mano, l’irrigidimento dell’uscita dell’albero del cambio è stato ricavato dalla sua struttura originale ridisegnandola tutta e modellandola, il motore e carburatori sono stati rivisti tutti, tanti particolari sono stati rivestiti di pelle per fornire quel tocco e ricercatezza dei particolari, tutti i pezzi della moto sono stati sabbiati e trattati a mano per le satinature e spazzolature, l’unica parte verniciata è il motore il resto si è giocato con il colore naturale dei materiali dando lucido a parti in ferro e satinature in altri, i 6 mesi di lavorazione sono stati lunghi e impegnativi, ma del resto è quello che amo fare, sfidarmi ogni volta.







 



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